Il Sindaco Sala in visita alla Fondazione Sacro Cuore
Martedì 20 marzo la Fondazione Sacro Cuore ha accolto in visita il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha voluto incontrare personalmente i ragazzi dei nostri licei e rispondere alle loro domande, spinto da un sincero apprezzamento per la nostra realtà scolastica e dal desiderio di condividere del tempo con gli studenti.
Il Sindaco è stato accolto nel teatro della scuola dagli oltre 300 ragazzi che avevano preparato domande e interventi sulla vita della nostra città: problemi, opportunità, bisogni e suggerimenti nati dall’esperienza personale degli studenti.
UN INCONTRO PERSONALE
Fin dall’inizio il Sindaco si è coinvolto con grande disponibilità in un dialogo sincero ed aperto con i ragazzi: sollecitato dagli studenti, Sala ha infatti raccontato con toni molto personali, a tratti anche intimi, il suo percorso professionale, dalla laurea in Bocconi alla carriera di manager in Pirelli e Telecom Italia, seguita poi dall’incarico di Direttore Generale del Comune di Milano e di Amministratore Delegato di Expo 2015, fino all’impegno in politica e all’elezione a sindaco di Milano.
“Dopo molti anni di esperienza in grandi aziende – ha raccontato Sala – ho sentito che il mio vero obiettivo nella vita non era la ricerca del profitto. Così mi sono preso un anno sabbatico e ho viaggiato molto in barca a vela, e proprio durante una traversata oceanica l’allora Sindaco di Milano Letizia Moratti mi chiamò per propormi di diventare Direttore Generale del Comune. Da lì nacque poi il mio impegno in Expo, che quando arrivai versava in una situazione difficilissima. Ma io credevo fortemente che quella poteva essere una grande opportunità per Milano, e accettai così la sfida tra lo scetticismo generale”.
“Capiterà forse anche a voi – ha confidato Sala agli studenti – di trovarvi nella vita a fare cose mentre tutti intorno a voi pensano che non ce la farete: è proprio in quei momenti che non bisogna scoraggiarsi e andare avanti”.
“Alla politica – ha continuato il Sindaco – mi sono sempre appassionato e mi ci ero dedicato attivamente da giovane. Verso la fine dell’intensissimo lavoro in Expo decisi di partire e fare un pezzo del cammino di Santiago de Compostela: dopo cinque giorni di ‘isolamento’ dal telefono e dal lavoro decisi che era giusto provare a dare continuità a quella visione di Milano che grazie ad Expo aveva cominciato a prendere forma, e accettai di candidarmi alle Primarie e di affrontare la campagna elettorale. È stata un’esperienza faticosa, ma dopo quasi due anni di mandato posso dire di essere molto felice ed orgoglioso di poter dare un indirizzo ad una città come Milano, unica in Italia e come poche città al mondo”.
Sala ha poi voluto consegnare ai ragazzi un insegnamento personale, nato da una drammatica esperienza: “Le vite sono fatte di alti e bassi, e io tendo a non avere mai paura – ha confidato il Sindaco - ma a 39 anni mi è stato diagnosticato un tumore: ho passato due anni di lotta e non sapevo se mi sarei salvato. Ho deciso allora di credere nella medicina ma anche di usare ciò che mi stava accadendo per cambiare: se mi fossi salvato, pensai, ne sarei uscito come una persona migliore. Da allora vivo con la consapevolezza che la vita ti mette alla prova, e che tante meschinità non contano. Mi permetto di dirvi che dovete accettare la complessità della vita, essere sempre voi stessi e andare al di là dei luoghi comuni”.
LA MILANO DEL FUTURO: UN LUOGO DOVE VALE LA PENA RIMANERE
I ragazzi hanno poi posto al Sindaco alcune domande sulla sua visione della città e sul futuro.
“Milano è una città competitiva – ha risposto il Sindaco - pronta ad accogliere nuove sfide, ma al contempo molto solidale: i milanesi non desiderano un modello di crescita senza solidarietà. Con questo spirito è importantissimo saper proiettare Milano negli scenari internazionali e farla diventare sempre di più una città che si confronta non con le altre città italiane, ma con le città europee e del mondo. Milano è sede di 11 università con 200 mila studenti di cui quasi 20 mila stranieri. Gli investimenti delle imprese internazionali sono per Milano un elemento chiave, ed è in quest’ottica che abbiamo concesso ad Apple di aprire il più bello store europeo in Piazza Liberty che darà lavoro a 300 persone, o a Starbucks, che aprirà 3.000 mq in piazza Cordusio dedicati alla cultura del caffè con 500 nuovi giovani occupati. E lo stesso vale per Microsoft, Amazon, o altri colossi informatici che stanno arrivando a Milano: si crea così un circolo virtuoso fatto di buoni licei, buone università e imprese internazionali che a Milano possono trovare risorse giovani e preparate. Accanto a questo c’è il turismo: negli ultimi 10 anni Milano è diventata - contrariamente ad ogni aspettativa - una città turistica, che ha storia, architettura, arte come molte città italiane, ma è anche una finestra sul futuro, luogo di innovazione in molti campi. In quest’ottica sono in corso di realizzazione i progetti nelle aree Expo: il nuovo Ospedale Galeazzi, il trasferimento dei corsi scientifici dell’Università degli Studi e la creazione di un campus universitario, il progetto Human Technopole, centro di eccellenza sulle scienze della vita”.
CONTRADDIZIONI E SFIDE DEL MODELLO MILANO
Molte delle domande dei ragazzi hanno affrontato poi il tema della sicurezza, dell’immigrazione, delle periferie della città: temi concreti e vissuti nell’esperienza quotidiana dei giovani che nella città vivono e si muovono.
“Essere una città internazionale – ha sottolineato il Sindaco - impone a Milano di adottare un modello di società aperta, anche se questo a volte genera delle tensioni, ma non possiamo pensare di aprire o chiudere le porte della città a nostro piacimento”.
Sul tema dell’immigrazione il Sindaco ha spiegato ai ragazzi che i problemi che Milano e le altre città italiane e internazionali si trovano ad affrontare non sono un’emergenza, ma un fenomeno epocale. “In merito alla gestione della presenza dei migranti nella nostra città – ha aggiunto Sala - come sindaco chiedo che ci sia un piano diverso del Governo, che eviti la dispersione e possa garantire più possibilità di integrazione agli immigrati e più sicurezza ai cittadini. Noi faremo la nostra parte, ma senza un diverso piano di gestione dei flussi si può fare poco”.
La situazione di degrado di alcune zone della città e delle periferie rappresenta per il Sindaco un impegno continuo, su cui intende concentrare il lavoro della seconda parte del suo mandato: “Rivitalizzare le aree, portare servizi, mobilità, occasioni di socialità è la modalità con cui possiamo contrastare il degrado e migliorare le condizioni di vita e la sicurezza dei cittadini”.
Il Sindaco ha concluso il suo incontro con un augurio: “Milano è oggi l’unica città italiana veramente internazionale, con una reputazione forte e ormai consolidata. Spero davvero che voi possiate in futuro rimanere a Milano a studiare, a lavorare e a vivere, e che possiate portare il vostro contributo al futuro di questa città. Io ho quasi sessant’anni, e vorrei presto poter tornare ad andare in barca a vela!”.